Serpenti (...in casa, in auto, sul sentiero): che fare?
A tutti, prima o poi, è capitato. Vero?
Chi abita in campagna, chi cura un orto/giardino, chi va a raccoglier funghi/tartufi o anche chi è solito fare passeggiare in ambienti naturali ne viene facilmente a... contatto (visivo). In primavera, poi, approfittando di una bella giornata di sole anche una persona che solo raramente riesce ad "evadere" dalla gabbia urbana di asfalto-cemento e dal tran-tran settimanale, finisce per fare due passi in "natura" e imbattersi con uno degli animali più temuti di sempre: il serpente!
Del resto il primo "incontro ravvicinato" non si scorda mai... sia in senso negativo (per lo "spavento") che - più raramente - positivo.
Ora: che fare nel caso in cui un serpente sconosciuto (ovvero... una "vipera", perché è risaputo che tutti i serpenti sono - in prima battuta - velenosissime vipere) ci si materializza di fronte?
Magari lungo il sentiero (link), in cantina, sul pianerottolo di casa o... comodamente "acciambellato" sul sedile del nostro autoveicolo. Precisiamo subito che in nessuno di questi casi si tratta di vipere, e, anche se si fosse trattato di loro, non bisogna farne un "dramma", anzi!
Certo, penserete voi, facile suggerire cosa fare quando si è comodamente seduti davanti ad un pc e non si è, invece, sul posto! E' vero, avete ragione ma... conoscere, essere preparati a certi "eventi" legati al mondo naturale che ci circonda, è anche una questione di cultura, di educazione ambientale, di formazione naturalistica che si acquisce nel tempo: è la linea di discrimine che separa, in tutti i campi, una risposta consapevole da un atteggiamento per lo più irrazionale (e, molto spesso, controproducente). D'altra parte, "sapere aude " diceva già il buon Orazio oltre due millenni fa...
I pochi consigli che seguono - senza alcuna pretesa di esaustività - nascono da un mix di esperienze (di campo, per salvataggi o ricerche) e considerazioni condivise da chi lavora nel settore (erpetologi e naturalisti), utili nelle principali casistiche di "incontri ravvicinati di tipo serpentiforme".
La premessa generale è che i serpenti italiani sono, in generale, innocui per l'uomo, con l'unica eccezione - in Italia, e in particolare nelle regioni centrali oggetto di questa breve nota divulgativa - è la Vipera comune, il cui morso (come risposta difensiva, mai "d'attacco", dato che il veleno è usato per scopi predatori) può avere in alcuni rari casi effetti di rilevanza sanitaria sull'uomo. Servirebbe, a monte, un minimo di alfabetizzazione naturalistica a partire dalle scuole, dato che il livello di conoscenze di base nelle scienze naturali è molto scarso nel nostro Paese come ci dicono i dati delle rilevazioni internazionali.
OK, ci siamo: il serpente s'è manifestato. Il primo consiglio banale è quello di ... non fare assolutamente nulla, ponendosi ad una distanza di "sicurezza" ed osservando la situazione. Se l'animale ha campo libero, se ne andrà per conto suo: è una buona occasione per osservare "da vicino" una specie fino a quel momento... "sconosciuta". In caso contrario (magari se il serpente è entrato in casa o in auto) conviene lasciare libera una via d'uscita 'facile' per l'animale e controllabile a distanza (porta, porta-finestra et similia), evitando di soggiornare nella stanza/auto e allontanando animali domestici (cani e gatti, ad esempio, che possono spaventare e stressare inutilmente il serpente, ritardandone l'uscita o - peggio - confinandolo in angoli improbabili).
In questi casi l'animale tenderà ad uscire spontaneamente (ci vorrà molta pazienza), a meno di condizioni ambientali particolari (es: improvviso calo termico) che spingono il serpente a preferire un luogo "rischioso" ma tiepido, e a portata di squama, ad un rifugio naturale relativamente più lontano.
Nei casi in cui ci si dovesse trovare in seria difficoltà, è sempre possibile rivolgersi per un consiglio "al volo" agli zoologi/erpetologi dei Dipartimenti di Scienze/Biologia delle Università (nelle Marche, ad esempio: Ancona; Camerino ; Urbino), ai conservatori di zoologia dei Musei di Scienze (per le Marche vi segnalo questa struttura), ai biologi e naturalisti in forza agli Enti parco (es: Sibillini), agli erpetologi della zona (nelle Marche e in Umbria ci sono i referenti dell'associazione scientifica SHI - Societas Herpetologica Italica), ai veterinari specializzati in fauna eteroterma (sia collaboratori di Centri di Recupero Fauna Selvatica - CRAS, sia liberi professionisti). Raccomandazione: siccome spesso i numeri di riferimento sono di centralini e segreterie, chiedete sempre di un faunista/zoologo e, più nello specifico, di un eventuale erpetologo altrimenti rischiate di dover ripetere la descrizione più di una volta.
E se occorresse aiuto sul posto? Non c'è un "protocollo ufficiale" relativo agli interventi su serpenti né un numero di riferimento specifico, ma è possibile contattare tramite il 1515 il personale del Corpo Forestale dello Stato (che, nonostante le forze esigue, sta migliorando conoscenze e competenze anche per il settore dell'erpetologia) o il 115 dei Vigili del Fuoco (i quali, nonostante non sia di loro stretta "competenza", salvo altre urgenze sono sempre molto gentili e disponibili). Spesso anche associazioni naturalistiche attive sul territorio possono mettere a disposizione personale in grado di poter fornire utile supporto (ad esempio nell'anconetano il WWF Oasi Bosco di Frasassi e nel pesarese la Lupus in Fabula): ricordatevi che si tratta di volontari, che spesso sono impegnati sul campo altrove e/o già oberati di richieste.
La mancanza di una specifica normativa che preveda un "pronto intervento" su serpenti (ma anche su altri animali preziosi come salamandre, tritoni & co., che a volte possono finire in abitazioni e giardini) non aiuta nessuno, animali in primis.
Pensate possano essere utili queste poche righe? Io mi auguro di si, ad ogni modo... resto a disposizione per qualsiasi suggerimento e/o richiesta.
E... buone osservazioni! :)
David Fiacchini
[ david.fiacchini(at)email.it ]