Categorie IUCN
Per comprendere come nascono le "liste rosse" (Red List in inglese) delle specie animali e vegetali bisogna approfondire le conoscenze partendo da "colui", anzi, colei che per prima ha proposto e consolidato negli anni questo metro di valutazione dello stato di conservazione di fauna e flora: la I.U.C.N. o, in italiano, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
In questo sito ufficiale trovate tutte le informazioni in merito alla IUCN, che è formata da studiosi, ricercatori ed esperti dei vari gruppi tassonomici (si spazia dai licheni ai curculionidi) che periodicamente raccolgono informazioni su questa o quella specie, questo o quel gruppo animale/vegetale, e ne stabiliscono il livello di tutela e il grado di minaccia. Abbiamo anche il sito ufficiale del comitato italiano di sostegno alla IUCN, ma non sembra essere così aggiornato, quindi... prendetelo tanto per avere un'idea sulle attività a livello nazionale; se volete c'è anche l'immancabile pagina wiki.
Le liste rosse, dunque, nascono con lo scopo di mettere in evidenza al "grande pubblico" e ai decisori politici il livello di minaccia delle specie che per i più disparati motivi (naturali e/o antropici) rischiano l'estinzione. E quando una specie è esitinta, è perduta per sempre!!! Sappiamo benissimo che il nostro Pianeta funziona come un super-organismo e se viene a mancare anche una sola, piccola parte, quell'organismo inzia ad avere problemi, si ammala più spesso e non sempre riesce a guarire completamente: è quello che accade agli ecosistemi quando una o più specie scompaiono, modificando i delicati equlibri dinamici che esistono tra le comunità viventi e le risorse abiotiche.
Nel sito della IUCN dedicato alle liste rosse trovate, sempre in inglese, una descrizione molto (ma moooooolto!!!!) più precisa di quella che vi ho fatto io :)
Per poter leggere una lista rossa, dunque, occorre familiarizzare con le categorie di minaccia stabilite dalla IUCN (vi riporto anche la pagina di wikipedia, ha il vantaggio di essere in italiano ma prendetela con le "pinze").
In sintesi, ecco un semplice schema (non me ne vogliano i colleghi conservazionisti per il "riduzionismo" operato qui e per le eventuali sviste dovute alla mancanza di tempo per revisionare correttamente il tutto!) per capirci qualcosina in più.
Nella prima tabella vi riporto il significato delle categorie di minaccia sulla base di quanto previsto dai criteri IUCN per l'elaborazione di liste regionali: fate attenzione perchè tre di queste categorie (CR, VU, EN) si costruiscono con altri criteri riportati nella seconda tabella.
Tabella schematica n. 1 - Le categorie di minaccia dell’IUCN considerate per la redazione delle Liste Rosse/Red List
Categoria di minaccia |
Descrizione |
RE – Regionally Extinct |
Un taxon è estinto in natura a livello regionale quando esiste solo in cattività o come popolazione naturalizzata, situata chiaramente al di fuori degli areali di distribuzione originari. Indagini esaustive in habitat conosciuti e/o potenziali, in intervalli di tempo appropriati, non hanno dato luogo ad alcuna osservazione in tutto l’areale storico di distribuzione regionale |
CR – Critically Endangered |
Un taxon è in pericolo di estinzione quando i dati disponibili più affidabili mostrano che uno dei criteri applicati per questa categoria (vedere la successiva tabella n. 2) risulta essere soddisfatto (rischio estremamente elevato di estinzione allo stato selvatico) |
EN – Endangered |
Un taxon è minacciato quando i dati disponibili più affidabili mostrano che uno dei criteri applicati per questa categoria (vedere la successiva tabella n. 2) risulta soddisfatto (rischio molto elevato di estinzione allo stato selvatico) |
VU – Vulnerable |
Un taxon è vulnerabile quando i dati disponibili più affidabili mostrano che uno dei criteri applicati per questa categoria (vedere la successiva tabella n. 2) risulta soddisfatto (rischio elevato di estinzione allo stato selvatico) |
NT – Near Threatened |
Un taxon è potenzialmente minacciato quando, pur essendo stato valutato non soddisfa i criteri delle categorie “CR”, “EN”, “VU” ma si colloca vicino ai limiti per la classificazione in una categoria di minaccia o probabilmente li supererà nel futuro prossimo |
LC – Least Concern |
Un taxon non è minacciato quando è stato valutato e non soddisfa i criteri delle categorie “CR”, “EN”, “VU”, “NT” |
DD – Data Deficient |
Un taxon è inserito nella categoria “dati insufficienti” quando le informazioni disponibili a tutt’oggi non sono sufficienti per effettuare, in base alla sua distribuzione e/o consistenza numerica, una valutazione diretta o indiretta del rischio di estinzione |
Tabella schematica n. 2 – I criteri utilizzati per la classificazione di specie nelle categoria di minaccia “CR”, “EN” e “VU”
Categoria Criteri |
CR |
EN |
VU |
A |
Riduzione popolazione >80% negli ultimi 10 anni o per i prossimi 10 anni |
Riduzione popolazione >50% negli ultimi 10 anni o per i prossimi 10 anni |
Riduzione popolazione >30% negli ultimi 10 anni o per i prossimi 10 anni |
B |
Area effettivamente occupata <10 km2 e popolazione frammentata |
Area effettivamente occupata <500 km2 e popolazione frammentata |
Area effettivamente occupata <2000 km2 e popolazione frammentata |
C |
Popolazione <250 individui maturi e diminuzione >25% in 3 anni |
Popolazione <2.500 individui maturi e diminuzione >20% in 5 anni |
Popolazione <10.000 individui maturi e diminuzione >10% in 10 anni |
D |
Popolazione <50 individui maturi |
Popolazione <250 individui maturi |
Popolazione <1.000 individui maturi o n° siti riproduttivi <5 |
E |
Analisi quantitative mostrano probabilità di estinzione = 50% in 10 anni |
Analisi quantitative mostrano probabilità di estinzione = 20% in 20 anni |
Analisi quantitative mostrano probabilità di estinzione = 10% in 100 anni |
La tabella 2, dunque, ci mette in evidenza il fatto che se una specie viene classificata in una delle categorie "CR", "EN" o "VU" deve ricadere in uno di questi cinque criteri (determinati con le lettere dalla A alla E):
- A = Declino della popolazione nel tempo
- B = Ampiezza del range di distribuzione (frammentazione, riduzione, fluttazione nel tempo)
- C = Piccole popolazioni (frammentazione, declino o fluttuazioni)
- D = Popolazioni molto piccole o specie con una distribuzione molto ristretta
- E = Analisi quantitative del rischio di estinzione (ad esempio con metodiche di Population Viability Analysis)
Ora, per "complicare" le cose, ciascun criterio (A, B, C, D, E) ha una griglia di "sottocriteri" ben precisi (eccoli qui) che vengono indicati con la numerazione araba (1,2,3...); ciascun sottocriterio, poi, può avere un'ulteriore descrittore che viene riportato con le lettere dell'alfabeto (a, b, c, ...) e così via, con una ramificazione che si estende fino alla "quarta generazione".
Se siete arrivati a leggere fino a qui... vi meritate un esempio pratico, così spero di essere (almeno ci provo) un pochino più chiaro:
- sono un ricercatore e sto valutando se la specie "Davidonia marchisciana ", di cui conosco la distribuzione regionale, il trend delle principali popolazioni per almeno un decennio e lo stato di salute degli habitat riproduttivi, può essere classificata in una delle categorie di minaccia IUCN;
- le popolazioni studiate nei 10 anni di monitoraggi, stimate in almeno 15.000 individui maturi, occupano un'areale di 3.000 km2 e sono diminuite quasi del 50%, e il trend è tutt'ora negativo;
- andando a valutare questi primi dati con i criteri IUCN (semplificate nelle tabelle 1 e 2) posso iniziare ad assestare la Davidonia marchisciana in una delle categorie: senza prendere in considerazione il criterio E, di certo non posso valutare la specie secondo i criteri B, C, D (i numeri della popolazione e l'areale non rientrano nei criteri minimi), mentre sul fronte della riduzione del contingente stimato nel 50% circa nel periodo di 10 anni posso azzardare - utilizzando il criterio A - l'inserimento nella categoria EN;
- l'assestamento, dunque, potrebbe essere questo: EN-A
- andando a valutare i sottocriteri, poi, ho un'ulteriore prova che i dati in mio possesso e le valutazioni sulla specie propendono per quella categoria (che potrà poi delinearsi in maniera definitiva come, ad esempio, EN-A1c).
Insomma, come vedete... non è semplice valutare ed assegnare una categoria di minaccia per quella determinata specie, così come non è semplice entrare nel meccanismo. Spero comunque che la descrizione vi sia servita almeno per interpretare i risultati della Lista Rossa degli Anfibi delle Marche e per avere un'informazione di base sulle tematiche di conservazione.