Sulla scena di un efferato delit...ops... di una perfetta predazione!

19.06.2014 20:45

Ore 18:03 di giovedì 19 giugno 2014 

Appena tornato a casa, dopo 9 ore ininterrotte di "vigilanza" agli esami di Stato, non vedo l'ora di mettermi pantaloncini e maglietta per una bella corsetta rigenerante & defaticante. Pendo lo zaino, chiudo l'auto e mi avvio verso la porta quando... con la coda dell'occhio noto un qualcosa di "anomalo" a terra. 

 

La scena del

Pochi istanti e  realizzo subito in cosa mi sono  imbattuto: la scena, che a molti potrà apparire raccapricciante, è di quelle che non lasciano dubbi ed è proprio il caso di dire che qui, qualcuno, c'ha lasciato (letteralmente) le penne!  

Caro David, la corsetta è - solo temporanamente - rimandata perché qui, tra le 7:00 AM e le 18:00 PM, si è consumato un vero e proprio "delitto" o, per usare termini zoologicamente corretti, una predazione. 

Tre interrogativi, tra gli altri, rimbalzano nella mente: chi è la vittima? E il colpevole? Ma, soprattutto, quale può essere stato il movente?

 

Due minuti e la squadra speciale "ornitocidi" è già operativa in situ per far luce sul caso: al momento non ci sono nomi nel registro degli indagati e il rsiserbo degli inquirenti è massimo. Da alcune indiscrezioni si è però capito che la cerchia si restringe a 2-3 sospetti, peraltro già noti alle forze dell'ord... ehm... ai naturalisti locali per le frequenti scorribande tra campi e boschetti.

Grazie ad una "talpa", siamo riusciti ad avere le foto segnaletiche dei tre potenziali colpevoli: 


 


Li avete riconosciuti, eh? Il gatto, la volpe e la faina: tre bricconcelli che, ad onor del vero quasi sempre a torto, vengono accusati di "furti" e di altre malefatte.  

Ore 18:25. Le indagini, a quanto pare, sono ad una svolta decisiva: dai pochi resti rinvenuti sulla scena della predazione si è risaliti alle generalità della vittima: si tratta di un giovanotto di Codirosso comune, meglio noto come Phoenicurus phoenicurus, appena involatosi dal nidoIl riconoscimento è avvenuto grazie al ritrovamento delle penne timoniere della coda, di un bel rosso ruggine; osservando poi le piume (barbule) è stato possibile stimare l'età dello sfortunato passeriforme. Il fatto, poi, di aver osservato in zona un periodico andirivieni di alcuni adulti della stessa specie... ha "certificato" il tutto.

Veniamo ai presunti colpevoli: l’evento è avvenuto in pieno giorno, in una zona dove son presenti alcuni cani liberi di vagare qua e là, e questo scagiona Martes foina, usualmente attiva nottetempo.

L’aggressione, poi, è avvenuta in un punto più alto rispetto al suolo: ci sono alcune assi di legno, appoggiate al muro fino ad un’altezza di circa 1,7-1,9 metri e le prime “spiumate” sono state ritrovate proprio lì. Questo escluderebbe anche la volpe, notoriamente non così abile nell’arrampicata.

Poco più sopra rispetto alle assi di legno, a circa 3 metri di altezza, tra le travi e il tetto è evidente la presenza di un nido. Ora, è verosimile che il predatore si sia accorto dei movimenti in prossimità del nido e si sia nascosto nei dintorni, in attesa di una qualche eventuale mossa falsa: a questo punto è molto probabile che l’imberbe codirosso, probabilmente l’ultimo dei nidiacei a prendere il volo, abbia fatto un primo infruttuoso svolazzo finendo sulle assi di legno. Raggiunto in modo fulmineo dal predatore, è stato colpito con una prima artigliata; poi la “lotta” è proseguita a terra dove nel giro di pochi secondi si è consumato l’evento. 

 

Ad incastrare definitivamente Felis domesticus… le tracce rilevate nei dintorni: le impronte non lasciano più dubbi, tanto che è già stato emesso l’ordine di cattura ma del gatto... oramai si son perse le tracce. Che fine avrà fatto? Quale sarà la sua prossima vittima? 

 

Resta da inquadrare il "movente": escluse le necessità trofiche, ben intuibili per volpe e faina, resta in piedi l'ipotesi legata all'atavico istinto della predazione, oggi esercitata per lo più per "gioco" . Un passatempo... mortale!

 

 

 

 

Ironia a parte, questa storia “insegna” che anche un tenero micio, per quanto ben nutrito e coccolato, è sempre e comunque un temibile predatore: lucertole, serpentelli, uccelli passeriformi (e non solo!), topolini, arvicole, talpe, crocidure, mustioli, toporagni e tanti altri animali possono finire tra gli artigli del gatto di casa.   Leggete qui e qui per rendervi conto di quanto grave sia il "problema".

Per limitare quelle che sono vere e proprie stragi è necessario ridurre in primis il randagismo felino, ed anche a livello domestico... è  bene ricorrere a semplici ma preziose “regole”: tra le altre, sterilizzare le femmine (i maschietti solo in seconda battuta) e cercare – per quanto possibile – di tenere i gatti in casa. Facile? Non proprio, ma bisogna pur iniziare prima che sia veramente... "troppo tardi"!