Operazione... Snake-Rescue

26.05.2014 18:00

In questa storia, per fortuna a lieto fine, non c'è stato bisogno di scomodare agenti segreti né figure targate "007". La scena dell'operazione è il borgo di Comunanza, piccolo comune alle falde dei Monti Sibillini. E' qui che si è svolta, lunedì 26 maggio, l'operazione ribattezzata "Snake-Rescue".

 

Facciamo un passo indietro: sabato sera mi chiama un caro amico di Ascoli Piceno che, molto preoccupato, mi dice di aver visto nell'ufficio di un conoscente che abita a Comunanza un serpente in una bottiglia di plastica. Ben sapendo come solitamente vengono trattati questi animali e temendo reazioni a danno del serpente, per non alzare eventuali "polveroni" (ad esempio segnalando la cosa alla Forestale) si è rivolto a me, chiedendomi cosa fare per cercare di salvare l'animale. 

La vipera in bottiglia
Per l'ofide, in effetti, sembrano esserci poche speranze: scopriamo che si dovrebbe trattare di un viperide (probabilmente una Vipera aspis) e il "sequestratore" non vuole liberare il serpente; io, peraltro, fino a lunedì mattina non riesco a muovermi per andare sul posto. Così, proviamo il tutto per tutto in modo "soft", concentrandoci su di una possibile soluzione di compromesso senza stare a pensare troppo al "perché" una persona decida di infilare una giovane Vipera comune in una bottiglia.... 
Concordiamo velocemente una "strategia" e l'amico riesce a strappare una "promessa" al "sequestratore": se l'animale domenica sera è ancora in vita, lunedì mattina passerò io a prelevarlo per... imprecisati "motivi di studio".  L'accordo c'è e l'animale, pur debilitato, è ancora in vita e relativamente mobile: lo prendo in carico e, dopo aver salutato il tipo, salgo in auto. 

Percorro qualche chilometro lascio la strada principale e, parcheggiata l'auto, prendo un sentiero e raggiungo una bella radura con pietre ed arbusti: è tempo di ridare la libertà a questo giovanotto, lontano da strade trafficate e... speriamo altri "sequestratori". Giusto il tempo di uno sguardo, poi la vipera si allontana e si infila tra radici e ramaglie, scomparendo alla vista.

Oggi per questo esemplare è andata bene, ma per un serpente salvato... quanti altri ancora oggi subiscono l'ignoranza di Homo sapiens sapiens ?

In libertà: